Sull'ultimo numero del settimanale "Chi" (diretto da Alfonso Signorini), attualmente in edicola, è stato pubblicato un servizio di Nicoletta Brambilla con alcune anticipazioni sul prossimo spot pubblicitario Telecom Italia, in onda sulle emittenti nazionali a partire dalla prossima settimana.
Con un'abile "trucco" scenico, qual è il doppiaggio, ideato dal regista Alessandro D'Alatri (che ha diretto lo spot), Pannofino doppierà "in diretta" Travolta ma verrà svelato al pubblico anche il suo volto.
Confidiamo che questo divertente spot troverà il riscontro da parte del pubblico, ed era ora che anche il doppiaggio trovasse un po' di posto in TV.
Per altri dettagli vi rimando a Inside the dubbing, dov'è disponibile anche un'interessante video-intervista al regista D'Alatri realizzata da Marco Bonardelli per Telesimo, e in cui si parla proprio del doppiaggio italiano e di Francesco Pannofino.
Ciao e buon week-end,
Fabio S.
SCRIVETE A: dqone@libero.it
perchè hanno scelto di far apparire pannofino invece del doppiatore reale di john travolta, cioè claudio sorrentino? cosi fanno credere che lui sia il doppiatore di travolta ma non è così...stesso lui dice "il mio doppiatore" ma non è lui...
RispondiEliminaCredo che il tutto sia nato dall'amicizia e stima professionale tra il regista D'Alatri e l'attore doppiatore Pannofino.
RispondiEliminaAl tempo stesso, non si può nascondere al pubblico che la voce italiana di John Travolta è... Claudio Sorrentino!
Ciao carissimo, :D
RispondiEliminanon credo che Francesco e D'Alatri si conoscessero già prima della mia intervista, può darsi si siano conosciuti proprio quando D'Alatri ha avuto questa idea. In linea di massima è vero che in un ambiente come quello del cinema ci si conosce un po' tutti, ma non sempre è così, infatti lui stesso quella sera alla Casa del Cinema ha conosciuto un suo collega che non aveva mai avuto occasione di incontrare.
Dico anche, avendo visto dei commenti di questo tipo, che non ho mai detto che fossero amici, nè lui mi ha detto "Francesco è un mio amico", quindi non c'è bisogno di pensare che lui avesse fatto questa scelta in nome di questa amicizia e fregandosene di Sorrentino.
Pur concordando che sarebbe stato più auspicabile lui in quanto per anni ha doppiato Travolta e in quanto volto conosciuto dal pubblico per le sue trasmissioni degli anni '80, credo anche che D'Alatri abbia avuto dei motivi ben precisi per chiamare Francesco, magari lo voleva come testimonial del mondo del doppiaggio, sicuramente motivi che esulano da certi comportamenti e situazioni antipatiche la cui esistenza è innegabile ma che non per questo vanno viste ovunque, sebbene si sia spesso portati ad immaginarle e a darle quasi per scontate visto l'attuale situazione del mondo dello spettacolo del nostro paese, brutta e non certo incoraggiante.
Inoltre non è vero che non capisce nulla di doppiaggio, che ha voluto seguire una futile moda del momento e che ha fatto questa scelta solo per i soldi come si è detto.
D'Alatri, che respira cinema fin da piccolo e ha lavorato con grandi nomi del nostro cinema (quindi non possiamo dire che sia uno sprovveduto) non solo conosce ma ama il doppiaggio, come si capisce dalle sue parole, è una stima seria e sentita, come si vede anche da quello che mi dice sullo stesso Francesco (ma non si è citato solo lui come doppiatore, andatevi a vedere l'intervista che Fabio ha già visto) e penso che sia consapevole che anche lo spettatore meno attento capisce che non è Francesco la voce di John Travolta, anche se lui nello spot dice "il mio doppiatore", frase messa nel copione dello spot sicuramente al solo scopo di fargli dire una battuta che potesse far ridere per il modo in cui la dice.
Come ultima cosa ribadisco il mio entusiasmo per lo spot e rispondendo a chi ha detto "Sorrentino si è risparmiato una cavolata" non trovo affatto che questo spot sia una cavolata, anzi, è una pubblicità a questo settore, fa capire alle persone cosa è il doppiaggio, non solo perchè fa tornare alla mente la sala di doppiaggio ma anche perchè fa capire che è un modo di fare l'attore, mica è uno spot dove a Francesco chiedono "fammi la voce" o qualche altra cavolata che sminuisce il doppiaggio.
Dovremmo anzi essere entusiasti dopo che per anni persone sia della nostra generazione che delle generazioni precedenti, amanti di questo lavoro, si sono trovati amici che appena si affrontava questo argomento non si rendevano conto, pensavano che chi parlava di doppiaggio fosse matto, idiota o giù di lì, e adesso grazie a questo spot, iniziano a rendersi conto.
Marco Bonardelli